Il ripostiglio nella fotografia, è stato ricavato sopra un bagno, tra la parte superiore della porta ed il soffitto. I lavori da realizzare sono relativamente importanti, poiché è necessario creare un’apertura nel tramezzo, per le antine, e costruire un controsoffitto abbastanza solido che possa costituire il fondo del ripostiglio. Lo spazio guadagnato è spesso notevole, anche se sarà possibile accedere a questo ripostiglio solo con una scaletta. Sarà quindi utilizzato per riporre quegli oggetti di cui non ci si serve quotidianamente.
Indice
MATERIALE NECESSARIO
Utensili
Trapano elettrico
Mazzetta
Scalpello da muratore
Cazzuola
Vaschetta
Martello
Livella a bolla
Sega
Cutter
Cacciavite
Pennello per finiture
Prodotti
Malta pronta all’uso
Intonaco pronto all’uso
Tavole per il telaio
Listelli per la struttura di un tramezzo leggero
Modanatura (stipite)
Doglie di pino
Listelli di pino
Pannelli di listellare
Cerniere
Scrocchetto magnetico
Interruttore per mobili
Cavo elettrico
Lampada con portalampada
Viti e chiodi
Passo dopo passo
Rimozione dell’intonaco
Rimozione del primo mattone e foratura
Apertura della sede dell’architrave
Posizionamento e fissaggio dell’architrave
Modificazione della struttura di legno, per un tramezzo leggero
Realizzazione del telaio fisso e relativo posizionamento
Taglio delle ante
Fissaggio delle cerniere e delle antine
Posa dello scrocchetto
Posizionamento dei listelli di supporto del controsoffitto
Assemblaggio dei listelli
Finitura
Installazione della lampada
Struttura del ripostiglio
Il ripostiglio in se stesso è costituito da un controsoffitto che viene fissato alle pareti del locale. È realizzato con doghe di parquet, assemblate a scanalatura e linguetta, o semplicemente con pannelli di derivati del legno, compensato o truciolato. La prima soluzione è preferibile, poichè permette di realizzare un controsoffitto più decorativo. I supporti delle doghe sono costituiti da piccoli listelli, avvitati sul muro lungo tutto il perimetro. Questa parte del ripostiglio è relativamente facile da realizzare, l’essenziale è fissare i listelli in posizione orizzontale, mentre il montaggio non crea nessuna difficoltà. L’apertura delle antine è più complessa, poiché è necessario forare il muro sopra la porta del locale. È possibile realizzare quest’apertura ad imposta solo in un tramezzo di separazione e soprattutto non in un muro portante! Se l’apertura dovesse creare problemi di accesso sopra la porta, è possibile realizzarla in un’altra parte del muro. La creazione di un’antina implica il posizionamento di un’architrave per sostenere la muratura.
Sarà opportuno realizzare anche un telaio fisso su cui si articoleranno i battenti. Questa parte di lavori, che crea numerosi detriti, deve essere effettuata rispettando qualche precauzione per non danneggiare il tramezzo. Sarà necessario, inoltre, prevedere la rimozione dei calcinacci.
Infine, dovrete installare una fonte di illuminazione per il ripostiglio, che altrimenti, rimarrebbe al buio.
Forare
Indipendentemente dal tipo di tramezzo, cominciate a rimuovere l’intonaco di gesso con uno scalpello a tagliente diritto e con la mazzetta. In primo luogo avrete realizzato la tracciatura dei contorni dell’apertura sulla muratura. Su un muro di mattoni, inizierete a rimuovere un mattone: cominciate dai giunti, con un punteruolo da muratore e con la mazzetta, oppure, più semplicemente, realizzate una serie di piccoli fori con il trapano e finite con lo scalpello. Un volta smosso il mattone, staccatelo con lo scalpello. Il resto della rimozione sarà più facile, in quanto dovrete staccare e togliere un mattone dopo l’altro. In nessun caso dovrete colpire i mattoni con colpi violenti. Se si tratta di una parete di blocchi di cemento alveolare o di gesso, procedete come sopra, togliendo un elemento dopo l’altro.
Posizionamento dell’architrave
Nonostante l’apertura ad imposta sia di modeste dimensioni, è indispensabile posizionare un’architrave che sosterrà il peso della muratura sopra l’apertura. Quest’architrave dovrà essere sistemata indipendentemente dal fatto che la parete sia costituita da mattoni pieni, da mattoni forati, o da blocchi di gesso rivestito. Poiché il peso esercitato su quest’apertura non è eccessivo, utilizzerete un’architrave di legno oppure, al limite, una putrella di ferro. L’architrave deve essere nettamente più lunga dell’apertura per poter poggiare da una parte e dall’altra sulla lunghezza di circa un mattone (una ventina di centimetri). Potrete utilizzare una solida trave di quercia, di castagno oppure di pino. Se la parete sembra solida, terminate la realizzazione dell’apertura tagliando i mattoni un corso su due, per fare in modo che i bordi siano diritti.
Se la parete vi sembra fragile, prima di tutto realizzate la sede dell’architrave, posizionandola e realizzando in seguito il esto dell’apertura, rimuovendo i mattoni. Nel caso di una parete costituita da blocchi di cemento alveolare, è possibile facilitare le operazioni di demolizione, conferendo all’apertura la dimensione di uno o due elementi: è comunque necessario aprire una sede per l’architrave.
Fissaggio dell’architrave
Se il tramezzo è di mattoni pieni, utilizzate un’ architrave con una larghezza uguale all’altezza di un mattone. Posizionatela e fissatela con calcinacci o resti dei mattoni. Verificatene l’orizzontalità con una livella a bolla. Preparate poi una malta di cemento, non troppo liquida, e ricoprite le estremità dell’architrave (dopo aver inumidito la muratura). Applicate la malta anche in alto sopra l’architrave, con la punta della cazzuola, dopo aver riempito gli interstizi con calcinacci. Se non c’è molto spazio tra la traversa della porta e la parte superiore del tramezzo, potrebbe essere necessario realizzare l’apertura contro il soffitto. In questo caso, sarà necessario fissare a quest’ultimo un listello di legno, che assicurerà la coesione dell’insieme. Il telaio fisso della porta sarà perciò fissato su quest’architrave.
CAVI E TUBI NASCOSTI
Anche se non sono visibili, nei muri corrono numerosi tubi che portano l’acqua calda e fredda ed i cavi della corrente elettrica. Prima di effettuare i fori, perciò, occorre accertarsi, tramite un cercacavi elettrico (acquistabile
con poco presso un ferramenta), che il muro sia libero.
Gesso rivestito
I tramezzi costituiti da blocchi di cemento alveolare, gesso rivestito o legno presentano una struttura di sostegno in legno. I montanti incorniciano la porta, fino all’altezza della traversa superiore a filo del soffitto. In questo caso, l’apertura viene praticata tra i due montanti, che non devono essere tagliati, sopra la porta. Prima di tutto si rimuovono i pannelli o il gesso rivestito tra i montanti e poi si modifica la struttura, posizionando delle traverse sostenute da supporti verticali. Si ottiene così un solido falso telaio sul quale verrà fissato il telaio delle antine del ripostiglio.
Telaio
Il vano deve essere inquadrato tra quattro pezzi di legno che costituiscono il telaio. Questa parte della struttura deve essere costituita da legno molto solido, preferibilmente di quercia, ma si potrà utilizzare anche legno di pino. Il telaio assicura il collegamento tra la muratura e le antine articolate al di sopra su alcune cerniere. Deve essere solidamente ancorato alla muratura.
Realizzazione
Il telaio deve essere montato sul banco da lavoro. Le assi, con uno spessore variabile da 20 a 30 mm, sono assemblate con giunti a squadra e semplicemente inchiodate con chiodini, ben incassati nel mezzo dei bordi e leggermente di traverso per migliorare la solidità. Affinché le antine si adattino perfettamente, è indispensabile che gli angoli del telaio siano retti. Utilizzate un metro per verificare che le due diagonali siano uguali ed effettuate poi un ulteriore controllo con la squadra. Fissate un listello in diagonale per fare in modo che il telaio non si muova, senza incassare completamente i chiodini a testa piatta, in modo che la diagonale possa essere schiodata.
Realizzate quattro fori d’invito passanti con il trapano, in ognuno dei montanti del telaio, e fresatene l’entrata. Posizionate il telaio nell’apertura e fissatelo, verificando l’orizzontalità delle traverse con una livella a bolla. Stabilite dove devono essere realizzati i fori e togliete il telaio. Realizzate i fori nel mattone con una punta per muratura e inserite i tasselli ad espansione. Posizionate di nuovo il telaio e avvitatelo solidamente con lunghe viti per legno a testa svasata. Preparate l’intonaco per il rabbocco. utilizzando un prodotto in polvere già miscelato, impastandolo con un po’ di acqua. Applicatelo con la cazzuola per rabboccare gli interstizi, per la sede dell’architrave e ricostituire l’intonaco attorno al vano (è anche possibile utilizzare il gesso). Lasciate seccare e pareggiate con carta vetrata. A questo punto, potrete togliere il listello in diagonale.
Cornice
Si tratta di una modanatura che viene fissata attorno alla struttura per nascondere i giunti tra l’intonaco ed il telaio fisso. È possibile trovare modanature di questo tipo presso qualsiasi commerciante di legno.
Antine
Risulta essere possibile prevedere la posa di due antine, come si vede nella foto all’inizio, oppure anche una sola antina, se l’apertura non è molto larga. Queste antine devono adattarsi perfettamente al telaio, su cui saranno articolate con alcune cerniere. Ricaverete le antine da un pannello di paniforte listellare. Rilevate le misure con precisione sul telaio e riportatele con una riga graduata. Realizzate un tracciato con una matita e ripassate il tratto con un cutter, servendovi della riga come guida: potrete così intagliare il rivestimento in compensato, evitando di scheggiare il legno. Realizzate il taglio con una sega per pannelli a dentatura fine, segando leggermente all’esterno del tratto. Durante la segatura la faccia a vista del pannello deve essere rivolta verso l’alto. Il taglio può essere realizzato anche con una sega circolare, ma in questo caso la faccia a vista dovrà essere rivolta verso il basso, per evitare che il legno si scheggi. Posizionate le antine per poter verificare che si adattino al telaio. rettificandole eventualmente con la pialla. Esistono anche altre soluzioni per realizzare le antine: potrete utilizzare un derivato del legno, come il truciolato oppure pannelli impiallacciati per una finitura con legno a vista. Si trovano anche antine per ripostigli già rifinite, e quindi pronte per la posa, nei grandi centri di bricolage o nelle falegnamerie industriali.
Posa delle cerniere e delle antine
Con la carta vetrata levigate gli spigoli delle antine che dopo la segatura sono sempre leggermente irregolari. Verificate che le due antine si adattino perfettamente alla struttura del telaio e. se necessario. rettificatele leggermente. Ogni antina deve essere articolata per lo meno su due cerniere di ottone fissate sui bordi.
Quali cerniere
Le cerniere strette ad incastro che abbiamo utilizzato per la nostra realizzazione, presentano il vantaggio di occupare uno spessore minimo. Si evita così di dover incassare le aste della cerniera. Se non avete problemi di questo tipo, utilizzate cerniere normali, in ottone massiccio o in acciaio placcato in ottone. L’incasso sarà realizzato con uno scalpello e non comporta alcuna difficoltà.
Con cerniere di questo tipo, è necessario prevedere il posizionamento di uno scrocchetto magnetico sul telaio fisso con una piastrina corrispondente su ognuna delle antine. Un’altra soluzione consiste nell’impiego di cerniere a molla, articolate, a scatto. che eliminano la necessità di fermi magnetici. Questi accessori hanno il ruolo delle cerniere e degli scrocchetti.
Posa delle cerniere
Iniziate ad avvitare le cerniere sui bordi delle antine con viti di ottone, fornite con la ferramenta. Dovrete realizzare dei fori di invito nel bordo dell’antina con una punta adatta. Fate attenzione alla loro posizione: il perno della cerniera deve essere libero rispetto al bordo e perfettamente parallelo allo spigolo. Posizionate poi I’antina in modo da poter stabilire l’ubicazione delle viti sul telaio. L’antina non deve appoggiare sulla traversa inferiore del telaio, ma deve essere sollevata di un 1 mm, altrimenti i due elementi stregherebbero l’uno contro l’altro. Tracciate con la matita i limiti della cerniera sul telaio e segnate il posizionamento delle viti. Realizzate infine i fori di invito con la punta e avvitate le antine in posizione con viti di ottone svasate.
Battuta
Su un’antina normale, il battente è rifinito con una battuta sagomata sul telaio. In questo caso, si posiziona una battuta riportata realizzata con un semplice listello di legno quadrato. con una sezione di circa 20 mm. Posizionatelo accuratamente, affinché permetta di chiudere le antine in posizione corretta e inchiodatelo in posizione sulla traversa inferiore del telaio con chiodi a testa tonda.
Scrocchetto
Noi abbiamo utilizzato uno scrocchetto magnetico, efficace e semplice da montare. Utilizzate uno scrocchetto doppio che fisserete sulla traversa superiore del telaio. Stabilite la posizione con cura, tenendo conto dello spessore delle piastrine metalliche e realizzate i fori di invito, avvitando quindi le piastrine metalliche sulle due antine.
Controsoffitto
Il tondo del nostro ripostiglio e costituito da un controsoffitto che poggia su listelli avvitati nel muro. Questa soluzione ingegnosa e semplice non crea grossi problemi di realizzazione. Dovrete evidentemente porre il controsoffitto ad un’altezza sufficiente affinché non dia fastidio. Questo controsoffitto deve essere sufficientemente solido per sostenere carichi notevoli, come libri, pacchi di riviste, ecc. Nel nostro caso, abbiamo adottato doghe da assemblare a scanalatura e linguetta, utilizzate per i parquet, in legno di abete. Anche un pannello di truciolato con uno spessore di circa 20 millimetri potrebbe adattarsi al vostro scopo, anche se meno estetico. In questo caso, però, dovrete rinforzarlo con una serie di travetti trasversali. Potrete comunque dipingerlo o ricoprirlo con carta da parati. Se il ripostiglio è particolarmente grande, potrebbe comunque essere necessario posizionare una putrella di rinforzo, nel centro del soffitto.
Sostegni
I listelli di abete con una sezione rettangolare di 4 x 6 cm sono avvitati direttamente sulla muratura. Realizzate, prima di tutto. un tracciato lungo il perimetro per poter materializzare il livello del controsoffitto.
Realizzate dei fori di invito che attraversino i listelli ogni 30/40 cm e fresatene le entrate. Infilatevi le viti e posizionate il listello contro il muro, con appoggiata sopra una livella a bolla. Quando il listello è in posizione orizzontale, colpite leggermente le viti, per segnare il muro. Realizzate quindi i fori con una punta per muratura ed inserite i tasselli. Avvitate il listello in posizione e, quando i quattro sostegni sono in posizione, assemblate le doghe. Dopo la posa del controsoffitto, fissate una modanatura su tutta la lunghezza dei sostegni per nascondere i fori delle viti e rendere l’insieme più estetico. Fissatela in posizione con chiodini a testa tonda e tagliatela a 45 gradi agli angoli.
Illuminazione
Risulta essere indispensabile prevedere una luce, controllata da un interruttore manuale, ma sarebbe meglio utilizzare un interruttore a contatto: la lampadina si accende quando le antine vengono aperte.
Collegamento
Potrete collegarvi realizzando una derivazione a partire dall’illuminazione del locale sottostante. Sarà però necessario che questa luce sia accesa affinché si accenda anche quella del ripostiglio. È perciò preferibile realizzare il raccordo con una presa elettrica, posta nelle vicinanze o con una scatola di derivazione. Se attorno allo stipite è installata una canaletta in resina contenente i cavi elettrici, collegatevi ad essa, creando una scatola di derivazione, che nasconderete nel ripostiglio. Per il raccordo, utilizzate un cavo a tre conduttori ed a doppio isolamento, morbido o rigido, (il secondo è meno facile da cablare), che inserirete in un tratto di canaletta in resina. È necessario utilizzare un portalampada per esterni, con griglia di protezione. per non rischiare di rompere la lampadina con un colpo accidentale, e montare una lampadina in opaline che evita l’abbagliamento. La lampadina sarà accesa con un interruttore a contatto azionato dall’apertura dell’antina. Questo apparecchio deve essere avvitato sul telaio.