Il calore sale verso l’alto, ecco perché un tetto non isolato correttamente è responsabile di considerevoli perdite di calore, nell’ordine del 20/30% rispetto alle perdite totali. L’isolamento del tetto è quindi un’operazione prioritaria per evitare qualsiasi dispersione inutile di energia. Inoltre, permette di realizzare notevoli economie sulle spese di combustibile. dal 10 al 15%, rendendo la vostra abitazione più accogliente e diminuendo le correnti di aria fredda. A seconda della disposizione e dello stato della casa, si dovrà scegliere un tipo di isolamento adatto. Se anche il tetto è in cattive condizioni, potrà essere completamente rifatto utilizzando isolanti. Quando non ci sono sottotetti, solitamente si isola dal soffitto. Comunque, molto spesso si isolano i sotto spioventi, cioè le parti immediatamente sotto le tegole, tra le parli di carpenteria (puntoni). Questa tecnica permette di utilizzare i sottotetti come soffitte o ripostigli o anche renderli abitabili, se esistono finestre nel tetto e un’altezza sufficiente. A questo proposito, sarà necessario rivestire l’isolante con pannelli di finitura, lastre di gesso o pannelli di truciolato.
Indice
Materiali e spessori
Un isolante è un materiale che si oppone agli scambi termici, cioè presenta una debole conduttività al calore. L’aria secca ed immobile costituisce uno dei migliori isolanti termici: ecco perché i materiali abitualmente utilizzati sono caratterizzati da una struttura cellulare o fibrosa che imprigiona l’aria o gas immobili. Per apprezzare l’efficacia di un isolante, dovrete quindi considerare la sua resistenza termica, simbolizzata da una R. Tra i materiali utilizzati per l’isolamento dei sottotetti. Queste lane minerali, costituite da fibre intrecciate, si presentano sotto forma di morbidi rotoli odi pannelli semirigidi, con una resistenza termica R = 2.44 per uno spessore di 10 cm. È possibile utilizzare isolanti sintetici a pannelli semirigidi. come il poliuretano. R = 3,45 per 10 cm o il polistirene espanso o estruso, R = 2,44 per 10 cm. Questi materiali possono essere o meno ricoperti con un sistema di protezione contro il vapore, cioè uno strato a tenuta stagna in plastica, carta o foglio di alluminio. Questo strato di protezione contro il vapore è destinato ad impedire che l’umidità si condensi e ristagni all’interno dell’isolante. Inoltre, gli isolanti devono opporsi alla propagazione delle fiamme. Sono quindi classificati anche sulla base della loro resistenza al fuoco, simbolizzata da sei classi, dalla classe 0 incombustibile, alla classe 1 non infiammabili fino alla 5, molto infiammabili. I I materiali la cui resistenza al fuoco è superiore alla classe 1 devono essere protetti con un tagliafuoco in muratura, per esempio lastre di gesso (consultare i Vigili del Fuoco per le normative).
Spessori
La resistenza termica dell’isolante deve rispondere alle caratteristiche climatiche della regione in cui si trova la vostra abitazione. Ecco perché si è stati indotti a delimitare le zone climatiche. Per quanto riguarda l’Italia, il territorio è stato suddiviso in 4 zone climatiche: la zona 1, la più calda, richiede spessori da 3 a 5 cm; la zona 2 da 5 a 7, la zona 3 da 7 a 9 e la zona 4, la più fredda, oltre i 9.
I pannelli semirigidi possono essere incastrati tra le traverse. Questa tecnica di isolamento e adatta solo quando la distanza delle traverse è regolare, come non avviene solitamente nelle vecchie abitazioni. Lo spessore dell’isolante è limitato dalla larghezza delle traverse che dovranno quindi essere misurate con precisione. Per evitare la condensa e il deterioramento delle travi, è necessario mantenere un vuoto d’aria di almeno 3 cm tra l’isolante e la superficie sottostante le tegole. Non trascurate questa precauzione per la conservazione della carpenteria. I pannelli semirigidi sono tagliati con una misura di 1 cm superiore rispetto alla distanza tra le travi.
Messa in opera
Lo strato di isolante deve essere continuo, perché gli interstizi formano i cosiddetti ponti termici, responsabili delle perdite di calore che possono anche essere considerevoli. Dovrete quindi prestare particolare attenzione ai raccordi tra i muri verticali e la struttura, così come ai raccordi tra i vari pannelli. Se il soffitto è più alto rispetto al colmo del muro, fate scivolare dietro di esso alcuni listelli di legno per mantenere i pannelli nella posizione corretta. Questi sono inoltre tagliati a cuneo per un miglior raccordo. La posa inizia dal basso verso l’alto. Arrivando all’altezza della tegola di colmo, tagliate l’ultimo pannello di 1 cm più lungo per potere incastrarlo meglio.
Anti condensa
I materiali isolanti sono spesso molto vulnerabili al vapore acqueo che pro voca la perdita delle loro qualità e minaccia le travi sottostanti. Però l’aria di un’abitazione è sempre molto umida: i fenomeno di convezione. cioè la risalita dell’aria, rischia dunque di provocare l’accumulo di una umidità residua nello strato. Per evitare questo fenomeno, dovrete prevedere la posa di uno strato isolante di protezione contro la condensa, se i pannelli stessi non ne prevedono già uno. Questo dovrà essere necessariamente rivolto verso l’interno del vano.
Abbaini e lucernari
L’isolamento interno di abbaini. lucernari e finestre del tetto è spesso molto difficile da realizzare. Anche in questo caso è necessario eliminare qualsiasi ponte termico che potrebbe dare luogo a perdite di calore. Lo strato isolante deve raccordarsi all’infisso del lucernario. Per migliorare questo raccordo e rendere l’insieme più estetico, l’infisso viene prolungato tramite due assicelle di legno, fissate a loro volta alle travi con alcune zeppe di legno. Proprio sotto queste assicelle dovrete far scivolare uno strato di isolante.
Aerazione
Per le travi, così come per l’isolante, e necessario assicurare una buona aerazione della superficie sottostante le tegole. Quando non c’è l’isolante, l’aria penetra in abbondanza alla periferia del tetto, sotto le sporgenze e anche tra gli elementi di copertura. Si crea cosi una corrente d’aria permanente sotto la superficie delle tegole che mantiene asciutte le travi. L’isolamento non deve compromettere questa circolazione di aria, a rischio di provocare un rapido deterioramento del legno, a causa della muffa o degli insetti. Fate quindi molta attenzione e assicuratevi della presenza di un vuoto d’aria di almeno 3 cm tra l’isolante e la facciata inferiore della copertura del tetto.
Questo non impedisce di realizzare un isolamento continuo che non lasci aperta la possibilità di ponti termici. Cercale di realizzare soprattutto un buon raccordo tra l’isolamento dei muri (se esiste) e quello della copertura.