Il multimetro, o tester, è uno strumento che con sente di misurare le unità elementari impiegate nell’elettricità. Con esso si posso no individuare i guasti e i disturbi elettrici di un circuito o di un apparecchio prima di farlo riparare. Il multimetro può essere utilizzato sia a corrente continua che a corrente alternata.
Corrente continua: è la corrente presente nei circuiti in cui la fonte d’energia possiede un polo positivo (-) ed uno negativo (-), La si trova, ad esempio, nelle batterie delle automobili, dove il polo positivo è contrassegnato dal segno + o da un filo rosso, mentre quello negativo presenta il segno – oppure un filo blu o nero.
Corrente alternata: anche in questo caso la fonte d’energia presenta due punti di raccordo che, tuttavia, cambiano continuamente polarità («si alternano»). Il polo positivo diventa negativo, quello negativo si trasforma in positivo e la corrente cambia ogni volta direzione.
Il multimetro viene prodotto in due versioni: con schermo e ago (tipo analogico) oppure con schermo a cristalli liquidi (LCD). Queste due diverse modalità costruttive sono presenti anche in altri apparecchi quali ad esempio gli orologi, le bilance da cucina, le pesapersone.
i modelli con schermo a cristalli liquidi hanno il vantaggio di essere facilmente leggibili. Tuttavia, le versioni più precise sono abbastanza costose. Per le piccole riparazioni, di cui tratteremo in questa guida, è più che sufficiente un multimetro di tipo analogico. Il multimetro è dotato di pulsante o di tasti di selezione che permettono di scegliere le diverse possibilità di misurazione: tensione o intensità di corrente continua, tensione o intensità di corrente alternata, resistività, Ogni selezione permette inoltre di determinare la scala di misura, ad esempio da 0 a 3 Volt.
Nella versione più semplice dell’apparecchio, il circuito elettrico presenta una fonte d’energia , una resistenza e alcuni fili di collegamento. Tra i due punti di raccordo della fonte d’energia esiste una differenza di tensione. Se uniamo, attraverso un filo, i punti di raccordo alla resistenza, la corrente attraversa il circuito elettrico.
Indice
Le Unità di Misura
Le unità elettriche di misurazione sono quasi sempre riportate sulle targhette di identificazione degli apparecchi elettrici, dei motori, delle resistenze e così via.
L’intensità (simbolo I) si esprime in Ampere (simbolo A).
La tensione (simbolo U) ha per unità di misura il Volt (simbolo V).
La resistività (simbolo R) si misura in Ohm.
La potenza di un apparecchio (simbolo P) è espressa in Watt o, più frequente mente, in Kilowatt. Un Kilowatt corrisponde a 1.000 Watt, Per calcolare il valore approssimativo della potenza, della tensione o dell’intensità bisogna utilizzare la seguente equazione:
P = U.I oppure
Potenza (in Watt) = Tensione (in Volt) x Intensità (in Ampere)
Un esempio concreto
In un circuito protetto da un fusibile di 16 Ampere, quale potenza massima può es sere collegata?
Se abbiamo
U = 220 Volt (la tensione oggi più diffusa)
I = 16 Ampere
Risulterà quindi: P = 220 x 16 = 3.520 Watt
Cosa succede al fusibile quando colleghiamo contemporaneamente al circuito una macchina per caffè elettrica, un aspirapolvere ed un tostapane? Salterà o sarà in grado di sopportare il valore raggiunto dalla corrente elettrica? Per saperlo sarà sufficiente sommare le potenze dei tre elettrodomestici (che so no indicate sulle targhette di identificazione) ed in seguito confrontare la somma ottenuta con la potenza autorizzata.
Ad esempio
Tostapane = 900 Watt
Aspirapolvere = 850 Watt
Macchina caffè = 850 Watt
Totale = 2600 Watt
Nessun problema, dunque, in quanto il fusibile può tollerare fino a 3520 Watt. Tuttavia basta un solo ferro da stiro (1000 Watt circa) per oltrepassare la potenza massima consentita.
Impieghi pratici
Ci limiteremo, in questa sede, a darvi solamente qualche esempio illustrativo. Troverete infatti, a corredo del multimetro, le istruzioni d’uso e le informazioni necessarie per impiegarlo correttamente.
Come misurare una corrente continua
Volete verificare, ad esempio, se una pila funziona ancora o se invece è necessario procedere alla sua sostituzione. Selezionate, premendo il pulsante o un tasto del multimetro, il settore «corrente continua« (contrassegnato DC, dall’inglese direct current) e la scala di misura adeguata.
Nel nostro caso la pila è da 1,5 Volt; dovrete quindi scegliere la scala da 0 a 3 Volt ed in seguito stabilire il contatto come viene illustrato nella foto, Se l’indicatore segna 1,5 Volt, la pila funziona ancora; se, invece, l’ago rimane al di sotto di questo valore è necessario sostituire la pila o ricaricarla (in caso di modelli ricaricabili).
Come misurare una resistenza
Volete sapere ad esempio se una lampadina ad incandescenza è ancora funzionante o se invece è bruciata, Ecco come dovete procedere: se la lampadina è di quelle trasparenti potrete facilmente vedere, ad occhio nudo, se il filamento è bruciato o meno. Questo non sarà invece possibile con lampadine in vetro smerigliato oppure opalino. In questo caso dovrete selezionare il settore preposto alla misurazione della resistenza.
Se possedete un multimetro analogico, posizionate i puntali uno contro l’altro: l’ago inizierà a muoversi. Premete ora il pulsante contrassegnato da adj e riportate l’indicatore sullo zero. Nei modelli digitali questa messa a punto non è indispensabile. Si posizionano i puntali del multimetro sulla lampadina, come indicato nella foto: l’ago si sposterà sul simbolo (resistenza infinitamente grande) qualora questa fosse bruciata.
Come verificare la resistenza di un apparecchio
In molti apparecchi l’elemento riscaldante — la resistenza — è saldato in modo tale da risultare invisibile. Per verificarne l’effettivo funzionamento, occorre quindi misurare la resistività, i cui valori oscillano da 10 a 100. Se il multimetro indica valori superiori ai 100, l’apparecchio deve essere sottoposto ad un’ accurata revisione. Se invece la resistività risulta infinita l’elemento riscaldante è decisamente guasto.
ATTENZIONE
Collocate i puntali del multimetro direttamente sui punti di raccordo dell’elemento riscaldante, per evitare che le misurazioni risultino alterate dalla presenza di sicurezze elettriche, di un termostato o altri dispositivi.
Come controllare il funzionamento di un termostato
Selezionate la posizione « misurazione della resistività » e collegate il multimetro ai punti di raccordo del termostato. Ruotate il pulsante che regola la temperatura dell’apparecchio : il multimetro dovrebbe passare immediatamente dall’infinito (termostato disinserito) allo zero (termostato innestato). Se l’indicatore rimane stazionario sull’uno o sull’altro valore il termostato deve essere sostituito
Come verificare la resistenza di un cavo elettrico
Lo scopo di tale operazione è quello di individuare l’origine del guasto: corto circuito o avaria? nel filo o nella spina? Il cavo elettrico è maggiormente soggetto ad usura nel punto in cui i fili si innestano nella spina, Il filo di rame, se sprovvisto della guaina isolante, si può facilmente spezzare e di conseguenza provocare un corto circuito. Iniziate dunque col misurare, ad apparecchio disinserito, la resistenza degli spinotti (da 1 a 2 sulla scala di misura). Se l’ago si posiziona su provate a scuotere ripetutamente il filo; se l’indicatore oscilla tra 0 e Infinito, si tratta di un corto circuito nel cavo elettrico o nella spina. Le prese stampate in un unico pezzo, non potendo essere smontate, devono essere sostituite. Se il guasto dovesse persistere anche a sostituzione avvenuta, misurate l’efficienza di ogni singolo filo, procedendo nel seguente modo. Posizionate un puntale del multimetro su uno dei due spinotti e l’altro all’estremità dell’apparecchio (tra A e 1 e tra B e 2). Se il valore risulta basso (qualche Ohm) il cavo elettrico è in buono stato; se, al contrario, è alto bisogna provvedere alla sua sostituzione.
A
TTENZIONE
Alcuni apparecchi funzionanti a pile, come ad esempio le radio e i registratori, sono dotati di un trasformatore incorporato. In tal caso la resistenza non risulterà mai uguale all’infinito. Bisognerà dunque procedere direttamente al controllo di efficienza di ogni singolo filo.